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Fino a poco più di un decennio fa, si parlava di hashish marocchino, la classica estrazione di resina di cannabis a secco fatta su setacci a maglia fine, come metodo più conosciuto su come fare l'hashish; oppure l'estratto di olio di cannabis, estratto in modo rudimentale con l'alcool etilico.

Poi negli ultimi anni, prima nei Paesi Bassi e poi in tutto il mondo, si è diffusa la tecnica Ice O Lator, estrazione di resina di cannabis a freddo, con acqua ghiacciata. Migliore su alcuni punti di vista rispetto l'estrazione alcolica perchè non lascia alcun residuo e non viene impiegato nessun solvente.

L'Ice O Lator forse è la tecnica più conosciuta, che ha portato gli amanti del settore a ricercare nuovi metodi tra cui l'estrazione BHO Butane Hash Oil o Butane Honey Oil, eseguita con gas butano. La tecnica si basa sullo stesso principio dell'ice o lator: la cristallizzazione dei tricomi, per via delle basse temperature che si sprigionano con il gas butano, distacca le ghiandole dalla superficie fogliare. Un gas sottopressione ci appare allo stato liquido ma nel momento in cui passa allo stato gassoso, per via della differenza di pressione con l'ambiente esterno, la reazione abbassa repentinamente la temperatura.

In questo articolo metteremo a confronto Ice-O-Lator e BHO, capiremo insieme le tecniche di estrazione, che differenza c'è tra le due con relativi vantaggi e svantaggi

 

ICE O LATOR

Ice O Lator è un tipo di estrazione a freddo in cui la separazione della resina da foglie e infiorescenze avviene con acqua ghiacciata ed appositi setacci a micromaglie di diversa misura, Ice o lator bags.
La tecnica è nata nei Paesi Bassi per poi prendere piega in tutto il mondo, è diventare il metodo più conosciuto tra gi esperti per ottenere un hashish con alte concentrazioni di THC.

Questa tecnica fonda le basi sulle proprietà fisiche di resina e parte vegetale. La resina, che come sappiamo bene è liposolubile, capace di dissolversi nei grassi ma idrofoba ovvero incapace di sciogliersi nell'acqua e quindi può essere facilmente separata dall'acqua ma soprattutto risulta più pesante è affonda. La parte vegetale invece galleggia ed in parte rimane in sospensione.
Ma per distaccare i tricomi, carichi di resina, dalla parte vegetale si utilizza acqua ghiacciata con una temperatura che va al di sotto dei 5°C, che cristallizza i tricomi favorendone il distacco.

 

COSA CI SERVE

Per ottenere l'Ice O Lator dobbiamo procurarci una serie di strumenti e materiali.

  • Prima cosa dobbiamo procurarci dei sacchi appositi per questo tipo di estrazione, detti Ice o Lator Bags. Sono una sorta di sacchi impermeabili che sul fondo hanno una rete a micro maglie con diverse misure è servono per trattenere i tricomi. Le misure delle maglie sono in micron (µ), millesima parte del millimetro, ed a seconda del setaccio usato si otterrà una qualità diversa di estrazione. Ma il prodotto finale è anche influenzato dalla genetica usata, ogni varietà può avere tricomi di grandezza diversa che varia da 150µ a 500µ. I sacchi che troviamo in commercio sono da: 25µ, 45µ, 90µ, 150µ, 220µ
  • Poi abbiamo bisogno di uno o due secchi da 15/20 L. Le dimensioni devono essere tali da permettere ai sacchi di aderire ai bordi. Altrimenti in commercio possiamo trovare ad esempio gli Ice Washer.
  • Uno sbattiuova elettrico o un trapano con l'asta per mescolare
  • Ghiaccio in abbondanza possibilmente a grana fina!!!. L'acqua deve rimanere categoricamente al disotto dei 5°C. Più o meno 6/8 Kg di ghiaccio sono sufficienti per lavorare 100 g di materia vegetale.
  • Un termometro.
  • Carta forno. Ottima per porre ad asciugare l'estratto ancora bagnato.
  • In fine la materia prima. Vanno bene sia fiori che foglie, avendo ovviamente la premura di scartare il fogliame primario più grande privo di tricomi. È sottointeso che se usiamo le sole infiorescenze, il prodotto finale avrà una qualità ed una purezza superiore.

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PROCEDIMENTO

Abbiamo detto che l'azione principale che favorisce il distacco dei tricomi dalle foglie e dai fiori è la cristallizzazione delle ghiandole per mezzo dell'acqua ghiacciata. Quindi per accelerare questa procedura molti consigliano di pre-congelare la materia vegetale almeno per un paio di ore.
Altra procedura di fondamentale importanza, prima di iniziare la nostra estrazione, è la pulizia dei strumenti che useremo; anche l'ambiente dove eseguiremo l'estrazione dovrà essere più pulito possibili, quasi sterile. Ovvio che questa procedura è valida se le piante che useremo sono cresciute in un ambiente igienico, altrimenti sarà facile trovare impurità nelle infiorescenze: polvere, terra, peli animali e umani, ecc.. che comprometteranno la purezza del prodotto finale. Ottima prassi è anche "grindare" la massa vegetale per favorire il distacco della maggior parte dei tricomi.
Dopo queste operazioni preliminari possiamo passare alla nostra estrazione.

  • Mettere il setaccio nel secchio o nel nostro Ice Washer in modo da far aderire i bordi del setaccio con quello del secchio. Se si usa più di un setaccio, assicurarsi che non ci sia aria tra una rete e l'altra. Assicurarsi inoltre di sistemare prima il setaccio con la maglia più piccola, poi la misura successiva. Rivoltiamo i setacci sul bordo del secchio e assicuriamo di stringerli con gli appositi lacci.
  • Riporre la materia vegetale nel secchio facendo attenzione di non usarne troppa. Per 6 L d'acqua, 200 g di materia prima possono bastare, altrimenti se non c'è spazio sufficiente nel secchio, la resina non riuscirà a depositarsi per bene e rimarrà in parte aderita allo scarto vegetale.
  • Possiamo ora riempire il secchio con l'acqua fredda. Se useremo secchi da 15/20 L non useremo più di 6/8 L di acqua, teniamo conto che dopo aver aggiunto il ghiaccio, frullando il tutto il volume aumenterà. Cerchiamo di lasciare quindi un bordo di 20 cm per evitare che successivamente il liquido trabocchi.
  • Aggiungiamo il ghiaccio ed aspettiamo 5 minuti che la temperatura scenda e la materia si raffreddi. Teniamo sotto controllo sempre la temperatura con un termometro, accertandoci che rimanga tra i 2° ed i 4°C. Mescolare omogeneamente la poltiglia. Poi possiamo procedere finalmente accendendo con lo sbattitore per qualche minuto circa 3-6 minuti per la prima sessione. Dacché i tempi di sbattitura incidono sulla qualità del materiale, è bene praticare più di una sessione setacciando di volta in volta aggiungendo nuovamente acqua ed aumentando i tempi di sbattitura da una sessione ad un'altra. È possibile sbattere anche per 10 minuti o piu.
    Maggiore sarà la durata, maggiore sara la quantità estratta ma altresi più impuro il prodotto finale. È importante far riposare il tutto per 10 minuti in modo che la resina lentamente scenda e si depositi sul fondo.
  • Tiriamo fuori il sacco e facciamo sgocciolare per bene la massa vegetale avanzata, in caso immergere nuovamente il sacco più volte per far distaccare meglio i cristalli rimasti tra le maglie del primo sacco usato.

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  • Se abbiamo usato un unico secchio (cosa che sconsigliamo) su cui abbiamo montato entrambe le misure di setaccio, dopo che abbiamo tolto il primo setaccio con la massa vegetale, non ci resta che la seconda sacca ed il secchio pieno di acqua carica di cristalli.
    Ora delicatamente toglieremo il secondo setaccio e con un movimento sussultorio/circolatorio cercheremo di mantenere la massa resinosa al centro. Se l'acqua filtra con difficoltà, è un buon segno, significa che i tricomi rimangono intrappolati tra le maglie del secondo setaccio.
    Una volta estratto l'ultimo setaccio, toglieremo l'estratto ancora bagnato dalla rete. Un prodotto di qualità, dovrebbe risultare di un colore giallo/bruno, se tende al verdognolo purtroppo sarà meno puro perche più contaminato di materiale vegetale.
  • Una volta che l'estratto è sgocciolato per bene rigiriamo il sacco delicatamente e rovesciamo la resina, magari con l'aiuto di una scheda, su un paio di strati di carta forno, dove la faremo asciugare.
  • Se usiamo più di un secchio possiamo ripetere l'operazione con la stessa acqua. Se la prima estrazione l'abbiamo fatta con un setaccio da 150µ, possiamo sistemare nel secondo secchio un setaccio da 120µ, versate la stessa acqua e ripetere le operazioni descritte nei punti precedenti. Ricordiamo di annotare su ogni estrazione fatta, la misura di setaccio usata; più è piccola la misura del setaccio usata è più pura sarà l'estrazione. Anche il colore dell'hashish ottenuto cambia a secondo della misura: un setaccio da 70µ darà un prodotto chiaro, un setaccio da 25µ invece darà un estratto dal colore scuro, oleoso. Ma c'è da dire che il colore finale è influenzato anche dalla qualità e dalla freschezza della pianta.
  • Le nostre estrazioni ora devono asciugare perchè ancora cariche di umidità. Spalmiamo la resina sulla carta forno, occupando più superficie possibile in modo che si asciughi prima, possono volerci anche più giorni per mandar via l'umidità restante.
  • È arrivato il momento della conservazione. Possiamo conservare le varie qualità di Ice-O-Lator in bustine di plastica distinte, lasciandolo in polvere, oppure possiamo pressarlo in vari modi. È possibile mescolare varie qualità di Ice-O-Lator, ad esempio quello da 150µ con quello da 45µ, permettendoci di provare gusti e sensazioni differenti.
  • Terminate le lavorazioni tutte le attrezzature devono essere lavate con acqua ghiacciata subito dopo l'utilizzo, in caso i residui si seccano, si può effettuare un lavaggio con alcool a 95°.

 

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BHO Butane Hash Oil

Con BHO, in circolazione già da diversi anni ma da poco sta spopolando tra gli appassionati, si possono ottenere estrazioni di oli essenziali di Cannabis ad alte concentrazioni. Vediamo un pò più da vicino di che cosa si tratta e come si fa il BHO.

L'estratto di Cannabis con il butano è conosciuto con diversi nomi tra cui Honey Oil per la sua classica densità ed al colore simile al miele.
L'estrazione avviene tramite iniezione di gas butano a pressione in particolari condotti, dove è contenuta la materia vegetale, dal quale uscirà il gas ricco di tricomi il quale con una successiva operazione verrà purificato. Molto diffusa come tecnica ma altrettanto pericolosa.
È opportuno fare una premessa sulla pericolosità di questa tecnica legata all'alta infiammabilità del gas butano

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Anche se in commercio esistono diversi tipi di gas, alcuni dei quali appositamente pensati per le estrazioni, ma rimangono comunque sottoprodotti del petrolio e come tali sono altamente infiammabili. Molti sono i casi di incendi, anche con esiti tragici, scaturiti da distrazioni o poca teoria prima della pratica. Consigliamo vivamente di prestare attenzione durante le operazioni di estrazione, avendo la premura di:

  • operare in ambienti aperti o con un ottimo ricambio di aria,
  • non fumare e comunque stare lontano da fonti di calore e apparecchiature elettroniche anche da prese elettriche,
  • munirsi di guanti perchè la bassa temperatura del gas può recare danni alle mani,
  • una mascherina per ripararsi bocca e naso dalle esalazioni del gas,
  • evitare gas di dubbia provenienza potrebbero risultare tossici e lasciare residui nell'estratto,
  • usare tubi estrattori in acciaio inox o borosilicato
  • avere a disposizione un estintore in caso di incendi

Vediamo ora cosa ci serve e come si procede con l'estrazione BHO.

COSA CI SERVE

A differenza della tecnica Ice O Lator, il BHO necessita di attrezzature specifiche che possiamo trovare solo in commercio: ammenoché non siamo ingegneri evitiamo estrattori "fai da te" così non avremo un prodotto finale tossico o incidenti durante l'esecuzione, rammentiamo che il gas oltre ad essere infiammabile è un prodotto venduto sottopressione.

Oltre alle attrezzature elencate precedentemente, utili alla messa in sicurezza delle varie operazioni di estrazione, ci occorre:

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  • Il Gas: In commercio troviamo vari gas per l'estrazione tra cui il Gas Colibrì da 400ml oppure il Gas Organico della Dexo da 500ml
  • Tubo estrattore: gli estrattori per oli essenziali e BHO son contenitori cilindrici, in acciaio inox o in pirex, all'interno dei quali viene messa la materia prima. Da una estremità del tubo verrà collegata la bomboletta del gas, invece all'altra estremità è situato l'ugello di uscita, da dove fuoriuscirà il gas ancora in forma liquida ricco di resina. I più venduti sono i modelli in acciaio inox tipo il Roller Extractor BHO
  • Un contenitore in vetro o materiale siliconato, ideale per una facile raccolta del prodotto.

 

PROCEDIMENTO

Prima di iniziare fissiamo una proporzione generica su cui ci baseremo per affrontare la nostra estrazione: in media per ottenere 2/5 g di prodotto finale abbiamo bisogno di 20/30 g di materia vegetale e la estrarremo con 400/500 ml di gas. Ovviamente, la qualità e la quantità dell'estratto è influenzato dalla materia prima, se essa è composta da sole infiorescenze o anche altre parti della pianta (nella cannabis quasi la totalità della fillosfera contiene tricomi in percentuali diverse). Molti usano il fogliame che risulta dalla pulizia delle cime dopo il raccolto, ricco di ghiandole, misto a infiorescenze.
Quindi, per descrivere le operazioni fondamentali per il nostro estratto, ipotiziamo di usare 20/30g di materia prima composta da fogliame ed infiorescenze.

Come per l'Ice o Lator, anche per il BHO l'igiene e la sterilizzazione delle attrezzature e dell'ambiente di coltivazione è fondamentale per un prodotto di ottima qualità, senza la presenza di impurità. Ora possiamo procedere con il nostro BHO:

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  • Prima di iniziare assicuriamoci di aver adottato le misure di sicurezza elencate precedentemente.
  • Grindiamo la massa vegetale in modo da avere un trinciato che può essere caricato omogeneamente nel tubo estrattore senza la presenza di spazi vuoti. Assicuratevi di utilizzare solo materiale vegetale completamente essiccato.
  • Possiamo inserire il materiale vegetale nell'estrattore BHO, sistemandolo in modo omogeneo senza una eccessiva pressione. Dopodiché, a seconda del modello di estrattore se esso fornito di cavalletto o meno, ci posizioniamo sopra il contenitore che raccoglierà il nostro estratto.
  • Il raccoglitore o pirofila che useremo sarà in vetro pirex o materiale siliconico, per una facile raccolta del nostro honey oil. Ricordiamo che dall'estrattore non uscirà direttamente il nostro hash ma sarà un misto di resina e gas ancora allo stato liquido, quindi avremo la premura di usate raccoglitori con bordi abbastanza alti, no piatti piani!!
  • Passiamo ora ad iniettare il gas nell'estrattore BHO. Durante l'operazione l'estrattore raggiungerà basse temperature, raccomandiamo l'uso di guanti. Scaricheremo tutta la bomboletta senza mai fermarci, non preoccupiamoci se non vediamo subito uscire qualcosa dalla parte inferiore, ci vorrà qualche secondo prima che il roller extractor si saturi di gas.
  • Dopo qualche istante il gas dovrebbe iniziare a fluire attraverso la materia prima, quindi, uscire dall'ugello inferiore del tubo, colando sulla pirofila come una miscela di butano allo stato liquido e prezioso olio essenziale. Se invece vi accorgete che il gas comincia a sfiatare anche dalla parte superiore diminuite la pressione di iniezione, probabilmente il tubo e saturo.
  • Una volta consumato tutto il butano, aspettate che la parte liquida restante goccioli completamente fuori dal tubo d'estrazione.
  • Una volta svuotato il tubo, lasciate evaporare il liquido riversato sulla pirofila di pyrex. Ciò che dovrebbe rimanere sulla superficie è una sostanza marrone dalle sfumature dorate. Si tratta della prima forma grezza di BHO.
  • Ora va purificato da eventuali tracce di gas. Come sappiamo, l'estratto di cannabis è composto sia da molecole di cannabinoidi che di terpeni, quest'ultimi influiscono sulle proprietà organolettiche ovvero sapore e aroma, ed a seconda del processo di purificazione che useremo cambieranno queste proprietà.
    Se useremo l'olio essenziale di cannabis per uso orale dobbiamo sottoporlo ad una "cottura" a fiamma bassa per alcuni minuti, ma questa operazione comprometterà le proprietà organolettiche senza però alterare il principio attivo che ci serve per l'uso medico. Invece se vogliamo un estratto per uso ricreativo dobbiamo cercare di non alterare il sapore e l'aroma, ed il modo migliore è riscaldare a bagnomaria ed utilizzare una pompa a vuoto per eliminare qualsiasi traccia di butano.

 

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ICE O LATOR O BHO, CONFRONTO TRA LE DUE TECNICHE

Premesso che il prodotto finale, sia Iceolator o BHO, dipenderà sempre dal tipo di materiale da cui estraete resina, cioè dalla qualità e quantità di fiori o foglie secche che si hanno a disposizione.

L'Ice O Lator ha in comune con il BHO, il principio fisico di estrazione ovvero vengono usate basse temperature per cristallizzare le ghiandole facilitando il distacco dalla superficie vegetale. Nel caso dell'Ice O Lator il pre-congelamento della materia prima e l'utilizzo di acqua ghiacciata può incidere sulle proprietà organolettiche del prodotto finale; l'umidità presente nei vegetali ghiacciando può danneggiare i tricomi, e quindi anche le molecole dei terpeni. Invece l'aroma di un hashish di BHO è influenzato dal tipo di "spurgo" che faremo a fine processo. Detto questo possiamo affermare che un estratto di BHO ha una qualità ed un insieme di proprietà maggiori di un hashish Ice o Lator.
La materia prima, in entrambe le tecniche, dopo il processo di estrazione è ottima per compostaggio, non può essere "riutilizzata" a differenza di tecniche di estrazione a secco.
Sulla quantità di estratto, supponendo che utilizziamo sempre infiorescenze e fogliame resinoso senza troppi scarti, indubbiamente con un estrazione BHO abbiamo meno prodotto finale ma con una qualità superiore; con l'Ice O Lator solo l'uso di più setacci ci può, forse, avvicinare alla purezza del BHO. Nella procedura dell'Ice O Lator molte particelle vegetali rimangono intrappolate nell'estratto.
Per quanto riguarda invece la presenza di residui tossici o meno presenti nell'estratto possiamo solo dire, per quanto riguarda l'Ice O Lator, che non esiste alcun residuo derivante dal procedimento, una tecnica assolutamente atossica. Per il Butane Hash Oil ci stanno parecchie scuole di pensiero chi più conservativo e diffidente verso un sottoprodotto della raffinazione del petrolio, che è il butano (come non aver tutti torti, in fondo); altri più fiduciosi verso gli ultimi prodotti all'avanguardia nel campo, come gas organici e tecniche di purificazione idonee.
I tempi di esecuzioni sono nettamente maggiori con l'Ice O Lator, da come iniziamo fino all'utilizzo del prodotto, considerando che deve asciugare, possono passare anche più giorni.
L'aspetto economico, ipotizzando che abbiamo a disposizione tutti gli strumenti citati per affrontare entrambe le tecniche, risulta sicuro più dispendiosa la tecnica di estrazione con BHO.

Sono due tecniche diverse, dove si accomunano su alcuni aspetti, altre caratteristiche invece mette in risalto una tecnica rispetto l'altra o viceversa. Non ci rimane che passare alla pratica e vedere quale estratto soddisferà i nostri sensi.

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